
Penne gratinate con melanzane e scamorza
04/10/2015 - Primi
Ho passato in forno la pasta condita con un sugo di melanzane alternato a fettine di scamorza, così che fondendosi questa si lega alla pasta che inizia a diventare croccante sui bordi. Ecco l’effetto della gratinatura, che non è la stessa cosa di una pasta al forno. Vernaccia di San Gimignano in abbinamento.
Come fare le penne gratinate con melanzane e scamorza
Ho iniziato cuocendo le melanzante tagliate e pazzi piccoli in un tegame basso (o una padella) in cui ho fatto precedentemente scaldare l’olio extravergine d’oliva con aglio e peperoncino.
Continuo la cottura per circa 15 minuti, girando le melanzane di tanto in tanto, fino a farle ammorbidire. Quindi aggiungo della passata di pomodoro e condisco con un po’ di sale. Io ho usato la passata di pomodoro del Piennolo del Vesuvio DOP dell’azienda agricola Giolì.
Continuo la cottura pochi minuti ed aggiungo anche delle foglie di basilico.
Verso la pasta in acqua bollente salata per il tempo necessario per una cottura al dente. Io ho usato le penne del Pastificio Vicidomini e la cottura necessaria è stata 20 minuti. Nel frattempo accendo il forno così che arrivi a 160°C.
Ho poi condito la pasta con il sugo di pomodoro e melanzane.
Per fare la pasta gratinata con melanzane e scamorza devo però continuare la cottura in forno. In una pirofila da forno ho alternato la pasta condita col sugo di melanzane e fettine di scamorza, completando con quest’ultima.
Metto la pirofila di pasta con melanzane e scamorza nel forno e continuo la cottura a 160°C per 15 minuti a forno statico. Negli ultimi minuti alzo la temperatura o aziono la funzione grill per la doratura superficiale.
Estraggo la pirofila dal forno e servo le penne gratinate con melanzane e scamorza dopo qualche minuto (saranno ustionanti altrimenti).
L’abbinamento
La struttura non troppo impegnativa del piatto mi fa propendere per un vino bianco, ma deve essere un bianco tendente alla morbidezza per contrastare la presenza di pomodoro e melanzane, possibilmente sapido, per spalleggiare con la grassezza della scamorza. Un Verdicchio Castelli di Jesi Classico Superiore come il “Rinrocca” dell’azienda La Staffa potrebbe essere il suo compagno ideale, così come una Vernaccia di San Gimignano un po’ evoluta come “Cusona 1933” dell’azienda Guicciardini Strozzi. Ci ho bevuto quest’ultima, che ha una certa complessità aromatica dovuta alla presenza di uve surmature ed un parziale passaggio in barrique.
Al naso oltre a note agrumate e floreali ricorda la polvere da sparo ed anche al gusto ha carattere minerale, tendenzialmente sapido e comunque di buon equilibrio. Servito non troppo freddo esalta la pasta gratinata con melanzane e scamorza aggiungendo un tocco di freschezza ed aromaticità, di gradimento garantito.
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