
Crostata con crema di robiola ed uva bianca
27/10/2013 - Dessert
Avendo a disposizione qualche grappolo di vermentino molto maturo, mi sono inventato un cheesecake con i chicchi d’uva all’interno, ma preferisco chiamarla torta di robiola ed uva bianca, anzi meglio crostata, perché ho fatto la base di pasta frolla vera e non di biscotti sbriciolati.
Come ho fatto la crostata con crema di robiola ed uva bianca
Ringrazio la mia amica Paola che mi ha portato dell’ottima uva vermentino raccolta matura dalla vigna di suo babbo in provincia di Carrara. Con questi acini piccolini e dolcini mi è venuta voglia di provare a farci un dolce, a fare un cheesecake con l’uva all’interno.
Ma ho voluto usare la robiola nazionale e il mascarpone piuttosto che certi famosi surrogati industriali. Abbiamo formaggi buonissimi di tutti i tipi nel nostro paese, non vedo perché andare a prendere certi troiai! Allora, siccome non sono esterofilo, preferisco chiamarla crostata alla crema di robiola o qualcosa del genere.
Per cominciare ho fatto la pasta frolla con farina, zucchero a velo, uovo e burro. L’ho messa in frigo a riposare e ho preparato il ripieno.
Per il ripieno della mia crostata di robiola ho fatto una crema con:
- 250 gr di robiola
- 100 gr di mascarpone
- 80 gr di zucchero a velo
- 2 uova
A questa crema ho poi aggiunto i chicchi d’uva dopo averli lavati ed asciugati.
Ho portato il forno a 200°C.
Ho foderato la tortiera da crostata con circa metà della pasta frolla (la mia è di silicone e quindi non devo imburrarla). L’altra parte della pasta frolla è in più ela lascio in frigo per un’altra torta 🙂
Ho steso la carta forno sulla frolla e l’ho cosparsa di legumi secchi. Ho infornato e fatto cuocere così (in bianco) solo 12 minuti ad una temperatura fra 180° e 200°C.
Ho tolto la teglia e lasciato aperto il forno per abbassare la temperatura fino a circa 150°C.
Ho eliminato i legumi secchi e la carta forno. Ho farcito la crostata con la crema di robiola e l’uva. Ho quindi infornato di nuovo la torta per farla cuocere ancora 45 minuti ad una temperatura di 150°C a forno statico.
Pian piano il ripieno gonfia, si addensa, senza bruciarsi. Questo è quello che avevo in mente e devo dire che l’obiettivo è stato raggiunto.
Peccato che poi nel cercare di adagiarla su un vassoio mi si sia rotta. Il problema è che l’ho voluto fare a torta ancora calda. Quindi non fatelo: aspettate che si freddi!
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